I materiali

Allestimento del Museo

Il Museo Generale Bonaparte nasce grazie ad un progetto fortemente voluto dal G.A.L. Mongioie, dalla Fondazione Castello di Mombasiglio, e grazie ad un lungo e impegnativo lavoro di alcuni storici locali. Le sale aprono i battenti nel 2004 ed, in seguito a precise scelte museografiche e museologiche, mirano a testimoniare l’eroismo delle truppe piemontesi, il genio militare del Generale Bonaparte ed a celebrare la figura del grande pittore torinese Giuseppe Pietro Bagetti.

Allestito all’interno del Castello di Mombasiglio, il Museo deve il proprio fascino non solo alle collezioni che contiene, ma anche allo storico maniero che le conserva. La sapiente dislocazione della raccolta all’interno delle sale fa sì che non solo si renda fruibile al visitatore in modo immediato ed accattivante un grande patrimonio storico-artistico, ma che allo stesso tempo si possa anche godere dell’architettura che lo contiene. Una sorta di doppia lettura, un doppio percorso, che fa sì che le collezioni non siano invasive nei confronti della costruzione medioevale, ma che al contrario si integrino arricchendosi vicendevolmente.

Le preziose e rare collezioni di uniformi all’interno del Castello di Mombasiglio

Il Museo verte intorno alla figura del generale Bonaparte ed alle numerose battaglie da lui combattute durante la Prima Campagna d’Italia del 1796, con lo scopo di conservare la memoria del passaggio e dello stazionamento di migliaia di soldati delle diverse armate, di favorire la ricerca storica e l’interesse della popolazione. Le 44 incisioni su rame che vi sono messe in mostra costituiscono una rarissima collezione che documenta sia i combattimenti, sia il territorio su cui ebbero luogo. Raffigurano con precisione un ambiente non ancora scomparso e depauperato. Diventano perciò uno strumento per scoprire l’area geografica compresa tra Francia, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia e Veneto e, con l’ausilio dei documenti esposti, informare delle sue caratteristiche topografiche, economiche e sociali.

La piena comprensione degli scontri militari dipinti da Giuseppe Pietro Bagetti è resa possibile attraverso la lettura delle istruzioni fornite al pittore dal capitano Joseph François Marie de Martinel, a capo della Section Topographique di stanza in Piemonte, in cui l’artista si trovava ad operare. Le preziose e rare collezioni di uniformi, di soldatini in piombo ed in stagno, di reperti, di busti, di armi e una vasta documentazione museale pongono il Museo Bonaparte al primo posto come centro documentale della prima fase della Prima Campagna d’Italia del 1796.

Largo spazio è dato alla didattica del museo ed alla trasmissione del sapere ai ragazzi. Sono in progetto giochi, laboratori, attività di vario genere, anche ludiche, che consentano ai giovani ed ai giovanissimi di rivivere la storia, con l’ausilio di nuove ed aggiornate metodologie. Gli studiosi e gli appassionati di storia possono accedere ad una moderna banca dati ricca di documentazioni, anche inedite, sul periodo storico di riferimento museale, raccolte in Italia ed all’estero.